MANDOLINO

MandolinoIl termine mandolino è diminutivo di mandola che a sua volta deriva dal sostantivo mandora. Il nome mandora compare nel corso del XVI secolo ed indica uno strumento a pizzico con un guscio fatto a doghe come quello del liuto ma dalle dimensioni più piccole, una rosa traforata nel foro “armonico” e un numero di corde variabili da quattro a sei legate al ponticello fissato sulla tavola armonica. Si era diffusa soprattutto in Francia, Germania e Inghilterra.

La variante italiana di questo strumento venne chiamata mandola. Questa aumenta il numero di corde 5 o 6, singolo o doppie, accordata per quarte con l’aggiunta di una terza.Il nome mandolino è successivo, usato da Antonio Stradivari (1644 ca.- 1737) e da Tommaso Motta nel suo “Armonia Capricciosa…” del 1681, una raccolta di canzonette strumentali a due parti.

L’origine del mandolino napoletano risale alla metà del XVII secolo: si ritiene che a quel tempo risalga l’inizio della produzione di mandolini da parte della celebre Casa Vinaccia. Questi mandolini sono quasi tutti ricchi di intarsi, filettature d’avorio lungo il manico eseguite con estrema accuratezza e si deve proprio al Vinaccia l’applicazione delle corde di acciaio in sostituzione di quelle in ottone usate all’inizio, che difettavano di voce e di timbro.

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